In Africa è corsa alle terre fertili
C'è chi la chiama la svendita del Continente nero. Chi preferisce utilizzare il termine "neo-colonialismo". Chi, infine, ricorre alla definizione più nota: land grabbing, rimarcando l'accaparramento incontrollato delle terre. Qualunque sia la formula, la compravendita di terreni agricoli nelle zone povere del mondo, in prima linea in Africa, è un fenomeno in preoccupante crescita.
Sul banco degli imputati ci sono i Governi locali, non troppo attenti ai diritti delle comunità rurali, colossi internazionali, e Governi stranieri di mezzo mondo. Ma la parte del leone la fanno Cina, Corea del Sud India e i ricchi Paesi del Golfo. I dati sono allarmanti: in un recente rapporto - La nuova corsa all'oro, - Oxfam Italia, insieme ad altre Ong riunite nella Land Matrix Partnership, indica che dal 2001 a oggi almeno 227 milioni di ettari, una superficie pari all'Europa nord-occidentale, sono stati venduti, affittati o sotto negoziato nel mondo. L'espandersi del fenomeno, avverte Oxfam, mette in pericolo le comunità più povere, che perdono case e mezzi di sostentamento senza essere consultate e risarcite. «Non si tratta sempre di land grabbing - spiega Elisa Bacciotti, portavoce di Oxfam Italia che ha seguito il rapporto - ma dietro le acquisizioni si cela spesso questo fenomeno. La scars http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-28/africa-corsa-terre-fertili-063826.shtml?uuid=AaUGR97D
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