Con aria di sfida riempiremo sabato per tutta la giornata Piazza Umberto!
Chiunque voglia contribuire alla costruzione della giornata e dare il suo contributo artistico/materiale/ mentale/collaborativo ci contatti!
A breve il programma dettagliato, ma ci saranno
pranzo sociale
tornei di carte
torneo di calcetto per bambini
punto book crossing
laboratorio di "eco bombe" - tecniche creative di guerrilla gardening e orting
bancarelle di artigianato
concerto
guerrilla knitting
APPELLO
Da ormai diversi giorni abbiamo lanciato una campagna contro l'ordinanza del sindaco Emiliano che si propone di restiture "decoro" a Piazza Umberto, imponendo i divieti di sdraiarsi, dormire, stazionare o consumare cibi e bevande in "maniera scomposta", di schiamazzare, fino all'ormai celebre divieto di "sostare prolungatamente in gruppo superiore a cinque persone, con atteggiamento di sfida, presidio o di vedetta".
Piazza Umberto è un riparo per chi, in stato di necessità, cerca un luogo dove dormire o passare una giornata dopo una notte trascorsa in qualche dormitorio (dal quale si deve uscire obbligatoriamente alle 7 del mattino), nel CARA, o nei centri di accoglienza in attesa della distribuzione serale di un piatto caldo in stazione o dell'apertura della mensa della Caritas oltre il ponte, ma è anche uno spazio di socialità per studenti in pausa dalle lezioni, comunità migranti, badanti, lavoratori e gente di tutti i tipi che attraversa e vive la piazza ogni giorno.
Come abbiamo detto già nei giorni immediatamente successivi alla pubblicazione dell'ordinanza, questo provvedimento non fa che esprimere la volontà delle istituzioni di reprimere e criminalizzare il disagio sociale, relegandolo nella striminzita sfera dell'ordine pubblico. Così, attraverso la scusa del "decoro" necessario ad una piazza che linda e pulita non è mai stata, si colpevolizzano i senzatetto ed i migranti di essere poveri, di avere per casa un albero ed una siepe. Con la storiella del "punire chi sporca", si condanna chi sopravvive, e che invece avrebbe il diritto ad un'esistenza dignitosa. Con la favola della "maggior sicurezza", si militarizza il territorio, persino con l'ausilio dell'esercito.
Crediamo che non sia la repressione militare e poliziesca lo strumento per risolvere le problematiche sociali, ma che sia solo un modo di ghettizzare e ridisegnare la città in modo funzionale ad un sistema elitario esclusivo ed escludente.
Vogliamo una piazza meticcia e solidale, che non nasconda il disagio ma che lo affronti con il confronto e la costruzione collettiva e condivisa di un cambiamento reale, rifiutiamo e condanniamo chi ne parla come polvere da scacciare sotto un tappeto.
Per questo sabato 16 novembre, a partire dalla 13 e per tutta la giornata, saremo in Piazza Umberto a mangiare, giocare a carte, ascoltare musica, suonare, parlare, giocare a pallone, andare in bicicletta e tanto altro, per una giornata che scandisca un netto no a un'ordinanza repressiva e fascistoide e che sia un punto di partenza nella costruzione di una piazza sempre più aperta, libera e multicolore.
Chiunque voglia contribuire alla costruzione della giornata e dare il suo contributo artistico/materiale/ mentale/collaborativo ci contatti!
A breve il programma dettagliato, ma ci saranno
pranzo sociale
tornei di carte
torneo di calcetto per bambini
punto book crossing
laboratorio di "eco bombe" - tecniche creative di guerrilla gardening e orting
bancarelle di artigianato
concerto
guerrilla knitting
APPELLO
Da ormai diversi giorni abbiamo lanciato una campagna contro l'ordinanza del sindaco Emiliano che si propone di restiture "decoro" a Piazza Umberto, imponendo i divieti di sdraiarsi, dormire, stazionare o consumare cibi e bevande in "maniera scomposta", di schiamazzare, fino all'ormai celebre divieto di "sostare prolungatamente in gruppo superiore a cinque persone, con atteggiamento di sfida, presidio o di vedetta".
Piazza Umberto è un riparo per chi, in stato di necessità, cerca un luogo dove dormire o passare una giornata dopo una notte trascorsa in qualche dormitorio (dal quale si deve uscire obbligatoriamente alle 7 del mattino), nel CARA, o nei centri di accoglienza in attesa della distribuzione serale di un piatto caldo in stazione o dell'apertura della mensa della Caritas oltre il ponte, ma è anche uno spazio di socialità per studenti in pausa dalle lezioni, comunità migranti, badanti, lavoratori e gente di tutti i tipi che attraversa e vive la piazza ogni giorno.
Come abbiamo detto già nei giorni immediatamente successivi alla pubblicazione dell'ordinanza, questo provvedimento non fa che esprimere la volontà delle istituzioni di reprimere e criminalizzare il disagio sociale, relegandolo nella striminzita sfera dell'ordine pubblico. Così, attraverso la scusa del "decoro" necessario ad una piazza che linda e pulita non è mai stata, si colpevolizzano i senzatetto ed i migranti di essere poveri, di avere per casa un albero ed una siepe. Con la storiella del "punire chi sporca", si condanna chi sopravvive, e che invece avrebbe il diritto ad un'esistenza dignitosa. Con la favola della "maggior sicurezza", si militarizza il territorio, persino con l'ausilio dell'esercito.
Crediamo che non sia la repressione militare e poliziesca lo strumento per risolvere le problematiche sociali, ma che sia solo un modo di ghettizzare e ridisegnare la città in modo funzionale ad un sistema elitario esclusivo ed escludente.
Vogliamo una piazza meticcia e solidale, che non nasconda il disagio ma che lo affronti con il confronto e la costruzione collettiva e condivisa di un cambiamento reale, rifiutiamo e condanniamo chi ne parla come polvere da scacciare sotto un tappeto.
Per questo sabato 16 novembre, a partire dalla 13 e per tutta la giornata, saremo in Piazza Umberto a mangiare, giocare a carte, ascoltare musica, suonare, parlare, giocare a pallone, andare in bicicletta e tanto altro, per una giornata che scandisca un netto no a un'ordinanza repressiva e fascistoide e che sia un punto di partenza nella costruzione di una piazza sempre più aperta, libera e multicolore.