mercoledì 19 febbraio 2014
domenica 26 gennaio 2014
Permacultura Urbana: abbiamo preparato il BIOROLLO
Strappare un pezzettino di campagna abbandonata proprio in città e farla rinascere per la creazione di un piccolo parco agricolo con il sistema di permacultura. Questo è il sogno che Campagneros vuole condividere con chi vuole costruire insieme un nuovo modo di vivere.
Stamattina, in buona compagnia, ci siamo riuniti per dare continuità ai nostri laboratori partecipati di Permacultura Urbana.
Siccome abbiamo il problema dello scarico della acqua piovana proveniente dal parcheggio del condominio Borgo Belora, volevamo creare un sistema di recupero dell'acqua. Potete immaginare che l'acqua proveniente da un parcheggio è carica di metalli pesanti e materiali tossici, per cui non potrebbe mai essere utilizzata a scopi agricoli, ovvero, per innaffiare degli ortaggi.
Per cui abbiamo deciso utilizzarla per innaffiare dei giardinetti con piante che attirano le farfalle.
Con l'aiuto degli amici campagneros, abbiamo creato un fossato che parte dallo scarico e circonda il pezzo dove ci sono le piante. All'interno abbiamo appoggiato il fantastico BIOROLLO. E' una fascia di ramaglie, erba fresca tagliata e erba secca che viene intrecciato e legato e serve per creare vene di umidità e catturare acqua di rugiada. In questo modo il BIOROLLO porterà l'acqua del parcheggio direttamente alle radici delle piante per capillarità.
Per ora abbiamo messo a dimora della budleia, hebe e lavanda.
Ne metteremo tante altre ancora.
Un grazie di cuore a tutti coloro che partecipano, aiutano, mettono le mani sulle zappe e l'amore nella terra!
Stamattina, in buona compagnia, ci siamo riuniti per dare continuità ai nostri laboratori partecipati di Permacultura Urbana.
Siccome abbiamo il problema dello scarico della acqua piovana proveniente dal parcheggio del condominio Borgo Belora, volevamo creare un sistema di recupero dell'acqua. Potete immaginare che l'acqua proveniente da un parcheggio è carica di metalli pesanti e materiali tossici, per cui non potrebbe mai essere utilizzata a scopi agricoli, ovvero, per innaffiare degli ortaggi.
Per cui abbiamo deciso utilizzarla per innaffiare dei giardinetti con piante che attirano le farfalle.
Con l'aiuto degli amici campagneros, abbiamo creato un fossato che parte dallo scarico e circonda il pezzo dove ci sono le piante. All'interno abbiamo appoggiato il fantastico BIOROLLO. E' una fascia di ramaglie, erba fresca tagliata e erba secca che viene intrecciato e legato e serve per creare vene di umidità e catturare acqua di rugiada. In questo modo il BIOROLLO porterà l'acqua del parcheggio direttamente alle radici delle piante per capillarità.
Per ora abbiamo messo a dimora della budleia, hebe e lavanda.
Ne metteremo tante altre ancora.
Un grazie di cuore a tutti coloro che partecipano, aiutano, mettono le mani sulle zappe e l'amore nella terra!
giovedì 23 gennaio 2014

lunedì 20 gennaio 2014
Noi firmiamo la Petizione Lettera aperta su Villa Roth, Per Comune di Bari, Provincia di Bari, Regione Puglia
firma anche
http://www.petizionepubblica.it/PeticaoListaSignatarios.aspx?pi=P2014N45721Lettera aperta alle istituzioni cittadine, provinciali e regionali
In questi anni il centro sociale Villa Roth è stato, gratuitamente e per chiunque volesse entrarci, un cinema, un teatro, un orto, uno spazio di gioco quotidiano per i bambini, una libreria dove i libri venivano scambiati invece che venduti, una casa per chi non aveva altra soluzione, e tanto altro ancora.
Dopo ben quindici anni di abbandono, un luogo simbolo di degrado e incuria era stato restituito alla collettività.
Oggi quello spazio non esiste più, l’interpretazione cieca e sorda della legge ne ha determinato lo sgombero.
Ma, un conto è la legge, un conto il legalismo, interpretazione dogmatica della legge che ne fa un universale astratto, incapace di riconoscere e distinguere le qualità e il valore posti dalle azioni concrete degli esseri umani. Questa capacità di discriminazione dovrebbe essere compito di chi interpreta la legge, applicandola, e di chi amministra le istituzioni. Questa capacità si sarebbe dovuta esercitare nei confronti dell’esperienza del centro sociale Villa Roth, riconoscendone l’alto valore sociale e praticando una mediazione in grado di garantirne la sopravvivenza.
Per queste ragioni chiediamo l'immediata apertura di un tavolo di confronto con le persone che hanno animato l'esperienza del centro sociale Villa Roth, che porti alla rapida individuazione di una struttura da destinare alle attività del centro sociale, restituendo alla comunità di questa città uno spazio necessario.
domenica 12 gennaio 2014
Al
di là di come la pensiate sull’omeopatia, non ritenete giusto che ogni
persona sia libera di scegliere come curarsi? Ebbene presto potrebbe non
essere più così, dato che l’omeopatia in questi ultimi tempi è messa
davvero a dura prova da alcune norme che
a breve le imporranno costi sproporzionati.“Con questi costi – ha
dichiarato il presidente di Omeoimprese, Fausto Panni - molte aziende
dovranno rinunciare a buona parte delle loro domande perché rischiano di
pagare più di quello che poi ricavano dai loro prodotti. L'Italia è il
terzo mercato in Europa per i medicinali omeopatici, li usano circa 11
milioni di italiani e il settore dà lavoro a più di mille persone. Non
pesiamo sul Servizio sanitario nazionale, assicuriamo allo Stato entrate
interessanti in termini di Iva, Irpef e contribuiti previdenziali, ma
da qualche anno ci troviamo ciclicamente a fare i conti con normative
che rendono difficile lavorare”.
Lasciamo a voi il giudizio sul perché sta accadendo tutto questo e passiamo al lato pratico. Per far fronte a questa situazione Omeoimprese ha già fatto ricorso al Tar e chiesto un incontro, ancora non concesso, al ministro Lorenzin. E' poi intervenuto anche l’OMEOCOM, Comitato Difesa Omeopatia, che ha lanciato “Insieme per l’Omeopatia”, una petizione che si propone di ribadire il concetto che uno dei principi fondanti del nostro Sistema Sanitario Nazionale è proprio la libertà di scelta terapeutica e che dunque va rispettata.
FIRMA SU http://www.omeocom.it/
— con Nello De Padova e altre 47 persone. Lasciamo a voi il giudizio sul perché sta accadendo tutto questo e passiamo al lato pratico. Per far fronte a questa situazione Omeoimprese ha già fatto ricorso al Tar e chiesto un incontro, ancora non concesso, al ministro Lorenzin. E' poi intervenuto anche l’OMEOCOM, Comitato Difesa Omeopatia, che ha lanciato “Insieme per l’Omeopatia”, una petizione che si propone di ribadire il concetto che uno dei principi fondanti del nostro Sistema Sanitario Nazionale è proprio la libertà di scelta terapeutica e che dunque va rispettata.
FIRMA SU http://www.omeocom.it/
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